Seduto al tavolo mi aspetta Oshima-San. Un dermatologo maniaco della pittura rinascimentale, che studia a memoria le frasi delle guide per turisti e che ha l’elasticità mentale di una tavola di marmo. Mi riprometto di mettercela davvero tutta. Comincio a pensare che stasera ho zazen, e che Mu-San mi vuole vedere arrivare sereno. Metto in ordine le fotocopie che ho preparato per questa lezione cercando di dare un’impressione di professionalità, alzo lo sguardo e sorrido con gli occhi al mio studente ultrasessantenne. Mi sforzo di usare un tono di voce più basso e serio del mio. – Buongiorno, – esordisco. – Bene, grazie, e Lei?
Nel settimo capitolo invece Zenghi ci fa entrare al Pig'n'Whistle, un pub di Kyoto (esiste: l'ho trovato su Google) che lui definisce "feudo dei gaijin locali", e qui ci fa conoscere Flanagan.
Sondo il salone, e, mentre il mio intestino si attorciglia intorno a se stesso, non posso fare a meno di vedere Flanagan appoggiato al bancone del bar. È un inglese (credo) sui cinquanta, con la pancia e una pettinatura da idiota anni ottanta, capelli corti sulle tempie e sopra, ma lunghi dietro. Tipo Duran Duran degli anni d’oro, o tipo un qualunque giocatore sfigato di hockey su ghiaccio. Ma la cosa che mi urtica orribilmente di lui è che è sempre con delle ragazze molto carine e che, per una legge cosmica che mi sfugge completamente, a queste ragazze carine lui piace. Anche stasera è con una coreana che conosco di vista. Lei ha questi pantaloncini di jeans e mezzo culo di fuori, e lui glielo massaggia fra un sorso e l’altro. Che bastardo.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnyg_d8Ci8PfEF29BzthvAy6e243hYIbIcfvzu_Gm8VMzuMY81Lppk1BXo310L6jyKaaUi7CSN4xbYfghyphenhyphenF83ZzESLjxdUUwG6mjhomtPIfdyycP8qIHR32kmaXAbEb7VrOk8uwYZbEC4V/s320/DD_Loverboy.jpg)
Nessun commento:
Posta un commento